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mercoledì 9 aprile 2014

Malattia - Animal Hoarding: Posso prenderne un altro?

Riportiamo un articolo di Matthias Bastigkeit sulla disposofobia e l’"Animal Hoarding", che crediamo possa interessare a tutti gli animalisti, soprattutto ai volontari e a chi è preposto a fare pre affidi.

La disposofobia è una patologia abbastanza conosciuta, l’"Animal Hoarding" invece è meno noto. I soggetti colpiti raccolgono un numero assai elevato di animali in spazi ristretti spesso senza riuscire più a garantire neanche le più elementari norme igieniche.
Almeno un veterinario su due, in Germania, ha avuto a che fare almeno una volta con un caso di Animal Hoarding. Ogni caso implica in media tre anni di lavoro. La metà degli oltre 500 centri di raccolta per animali legati ad associazioni per la tutela degli animali ha dovuto ospitare animali provenienti da casi di Animal Hoarding.

Disposofobia animale o giovane Diogene?

Nelle pubblicazioni scientifiche si utilizza prevalentemente la definizione di “accumulo compulsivo”. È quella che meglio riesce a descrivere il disturbo. Alcuni soggetti collezionano forfora, cerume, unghie tagliate e altro ancora. Lo impacchettano attentamente in una bustina e lo catalogano come se si trattasse di francobolli. Nella letteratura medica tedesca il termine accumulo compulsivo è poco utilizzato: al suo posto si parla di “Messie-Syndrom” (dall’inglese mess: confusione, disordine), disposofobia. Definizione sconosciuta nelle regioni di lingua inglese.
La sindrome da accumulo di spazzatura è molto simile alla sindrome di Diogene, che si caratterizza per la perdita d’interesse “senza vergogna alcuna” per la cura e l’igiene personale e l’età avanzata del soggetto colpito (detta anche sindrome dello squallore senile). Quest’ultima sindrome, nota anche come Sillogomania, prende nome dal filosofo Diogene di Sinope (391 – 323 A. C.). Questo era famoso per vivere senza aver bisogno di niente e per la sua avversità verso il progresso. Si dice che vivesse come un asceta in una botte.

Il soggetto tipo: donna sui cinquant’anni

Il o meglio la tipica Hoarder (accumulatore/rice) è donna, 50 anni in media, e colleziona soprattutto gatti e cani. Ma anche conigli e uccelli da voliera sono merce assai ambita. Questo Identikit è stato ideato, tra gli altri, dal gruppo di lavoro interdisciplinare Hoarding of Animals Research Consortium (HARC), nel 1999 è stato pubblicato negli Stati Uniti il primo studio sistematico su questo tema. Gli animali domestici collezionati procapite sono in media 39: nel 69% dei casi il pavimento dell’abitazione dell’hoarder è ricoperto dagli escrementi degli animali, nel 4% lo è persino il suo letto. Non è ancora chiaro se quest’identikit sia applicabile anche all’hoarder tedesco. Solo di rado sono stati condotti in Germania degli studi simili.

Paladino dei cani o predatore di animali?

I motivi che spingono a raccogliere così tanti animali sono molteplici. Alcuni si ritengono amici degli animali, altri dei nobili salvatori. E poi ci sono gli allevatori caotici e gli sfruttatori egoisti.

Amico degli animali esagerato:

Tenta di prendersi cura degli animali
Non è in grado di risolvere il problema, la cosa gli è sfuggita di mano

Gli animali si moltiplicano (principalmente in modo passivo: non è un collezionista troppo accanito)
introverso, socialmente isolato
Minimizza il problema (ma, per lo più, senza negarlo interamente)
Per lui gli animali significano molto (considera gli animali come esseri umani)

Salvatore/Liberatore:
  
Ritiene che accogliere gli animali sia una missione
Ha paura della morte e aborre l’eutanasia per gli animali
Crede di essere l’unico in grado di occuparsi bene degli animali
Forte, estrema tendenza al collezionismo: ad un certo punto il numero degli animali collezionati supera quello di cui possa essere in grado di occuparsi
Non riesce rifiutare un animale
Rifiuta le autorità; non ubbidisce agli ordini
Non è necessariamente socialmente isolato

Allevatore:
       
Si procura gli animali con il proposito di allevarli, farne delle esposizioni e venderli
Col passare del tempo non sa più quanti siano gli animali che ha accumulato esclusivamente per esposizioni e vendita
Gli animali si moltiplicano ulteriormente, pochi o quasi nessun animale viene venduto; la quantità di animali aumenta

Sfruttatore:
     
Si procura animali per uso personale
Persona egoista, spesso narcisista e priva di sensi di colpa o compassione (mancanza di empatia)
si mostra sicuro di sé
è in grado di impressionare le forze dell’ordine e le altre persone e di ingannarli per lunghi periodi (è un buon attore)
Da: Deininger, E, Akademie für Tierschutz, Neubiberg, kleintier konkret 2010; 13(2): 26-31

Hoarder in fuga

Per evitare sanzioni penali i soggetti spesso traslocano in un altro quartiere soggetto ad un differente ufficio veterinario. Il soggetto non si rende affatto conto di avere un comportamento anomalo. Questa situazione è tipica di molte altre dipendenze e manie. “Quasi in due terzi dei casi gli animali erano malati, in un caso su tre non avevano a disposizione cibo e/o acqua a sufficienza”, dice il Dr. med. vet. Tina Susanne Sperling, che ha redatto una tesi di dottorato presso la Tierärztlichen Hochschule (facoltà di veterinaria) di Hannover sul tema Animal hoarding. L’accumulo compulsivo crea profondi disagi e difficoltà sociali ai soggetti interessati ed ai loro familiari. Il sintomo più evidente della disposofobia è il gigantesco disordine derivante dall’accumulo di oggetti.

Secondo Frost e Hartl sono segnali tipici di disposofobia:

Il procurarsi compulsivo di cose inutili e prive (o quasi) di valore e la contemporanea incapacità di disfarsene/dare via questi oggetti.
Riempire l’abitazione a tal punto da non poter più utilizzare adeguatamente le stanze
Questa sintomatica provoca gravi disagi e limitazione della vita sociale

Le cause

Dipendenze patologiche, disturbi compulsivi e tutta la gamma delle neurosi possono essere alla base dell’Animal hoarding. Persino disturbi della personalità come per esempio la sindrome di personalità borderline e alcune psicosi, schizofrenia e malattie maniaco depressive. Relativamente spesso i collezionisti di animali soffrono di malattie senili come demenza e Alzheimer o anche di ADHD.
Nella maggior parte dei casi la sintomatica è stata descritta e studiata nei soggetti con disturbi compulsivi. La quota dei pazienti con disturbi compulsivi e allo stesso tempo disposofobici oscilla, a seconda dello studio, tra il 18 ed il 40 %. Saxena e Team hanno pubblicato i risultati di uno studio PET. Nella corteccia cingolata posteriore degli hoarders il metabolismo del glucosio è minore. In confronto ai malati di disturbi compulsivi, non dispofobici (n = 33), gli hoarders presentavano anche un ridotto metabolismo del glucosio ridotto anche nella corteccia prefrontale dorsolaterale.

La terapia: astinenza (da animali)

Tramite colloqui, sanzioni, limitazione del numero degli animali o la sottrazione forzata i veterinari cercano di convincere gli horders a venire a capo del problema. Negli USA Steketee e Frost, basandosi sul modello cognitivo-comportamentale per l’accumulo compulsivo di Frost e Hartl, hanno elaborato un programma terapeutico completo di 26 sedute. Il trattamento ha una durata di circa sei mesi e prevede, parallelamente alle sedute ambulatoriali od ospedaliere, anche sedute da effettuare nel domicilio del paziente. La terapia farmacologica con gli antidepressivi del gruppo SSRI si è rivelata spesso inefficace. Da uno studio controllato con placebo Citalopram effettuato su 401 accumulatori per una durata di 12 settimane risulta che la terapia è poco efficace. In uno studio aperto basato su trattamento con Paroxetin effettuato su 97 pazienti la terapia si è rivelata efficace su un terzo dei partecipanti.

L’accademia per la protezione degli animali ha riconosciuto il problema e avanza le seguenti richieste:
Bisogna distribuire agli esperti (veterinari, uffici veterinari circondariali, avvocati, psicologi, assistenti sociali) informazioni esaustive sul problema dell’Animal Hoarding.
Gli uffici veterinari devono avere un’ordinanza di accesso in caso di sospetto Animal Hoarding.
Serve un registro centrale, accessibile a tutti i veterinari, che annoveri informazioni sui possessori di animali domestici che sono stati sanzionati per violazione della legge per tutela degli animali.
È necessario potenziare la ricerca psicologica e medica, soprattutto in termini di trattamento e profilassi.
Per aiutare persone ed animali si devono creare le condizioni che permettano di far curare le persone malate in modo professionale da terapisti aventi una preparazione specifica.
Nella sua tesi di dottorato la Dr. Sperling ha stabilito che in Germania 501Hoarders sono riusciti da soli ad accumulare complessivamente 52.569 animali. Citazione dal Westdeutschen Zeitung: “Chi possiede più di 100 animali domestici, molto probabilmente, ha un problema”.

Articolo di Matthias Bastigkeit
Discipline: Medicina, Psichiatria

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